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25Si sa poco della composizione sociale della comunit%u00e0 di Tessalonica: la maggior parte doveva essere costituita da mercanti (1Tessalonicesi 4,6), artigiani e operai (4,9-12) appartenenti al ceto medio e ai ceti umili. Luca negli Atti degli apostoli (17,5-9) scrive che tra i membri della comunit%u00e0 c%u2019erano %u201cnon poche donne della nobilt%u00e0%u201d. Ancora negli Atti degli apostoli Luca parla di un certo Giasone, un possidente benestante, che durante l%u2019insurrezione degli ebrei contro l%u2019apostolo Paolo e i suoi compagni, d%u00e0 loro una cauzione per lasciare liberi Paolo e Silvano che aveva ospitato nella sua casa. %u00c9 probabile che Giasone fosse il capo della comunit%u00e0 cristiana di Tessalonica e che la sua casa fosse utilizzata come luogo di riunione della comunit%u00e0: sono le note comunit%u00e0 domestiche cristiane delle origini, le Chiese domestiche, alle quali forse bisognerebbe tornare di nuovo in questi tempi di scristianizzazione.Paolo nella lettera si dimostra anche preoccupato per la condizione della sua comunit%u00e0: quei cristiani per avere accolto il Vangelo erano esposti a sofferenza (1,6) e desiderava incontrarli per completare ci%u00f2 che mancava alla loro istruzione (3,10).I cristiani di Tessalonica avevano questo problema: alcuni membri della comunit%u00e0 erano morti prima della venuta del Signore. Poich%u00e9 l%u2019apostolo Paolo e quei cristiani ritenevano imminente la venuta di Cristo, che ne sarebbe stato di quei cristiani che erano morti prima della sua venuta? Non essendo pi%u00f9 in vita, era chiusa loro ogni possibilit%u00e0 di andare incontro al Cristo glorioso che sarebbe venuto a chiudere la storia e a salvare i suoi fedeli? L%u2019apostolo risponde cos%u00ec: %u201cNon vogliamo, fratelli, lasciarvi nell%u2019ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perch%u00e9 non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Cristo %u00e8 morto e risorto, cos%u00ec anche Dio, per mezzo di Ges%u00f9, raduner%u00e0 con lui coloro che sono morti. Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perch%u00e9 il Signore stesso, ad un ordine, alla voce dell%u2019arcangelo, e al suono della tromba di Dio, discender%u00e0 dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e cos%u00ec per sempre saremo con il Signore. Consolatevi quindi a vicenda con queste parole%u201d(1Tessalonicesi 4,13-18).Questo testo pone ai credenti di oggi pone dei problemi: occorre tener conto che %u00e8 stato scritto 2.000 anni fa: la cultura di quel tempo era diversa dalla nostra. La voce dell%u2019arcangelo, il suono della tromba di Dio e le nubi, facevano parte della cultura apocalittica di quel tempo, del genere letterario delle teofanie (manifestazioni di Dio), per questo non si pu%u00f2 prenderlo alla lettera. Ci sono diversi esempi di teofanie nell%u2019Antico e nel Nuovo Testamento. Esempio per l%u2019Antico Testamento: Dio d%u00e0 i comandamenti a Mos%u00e8 sul monte Sinai: %u201cTutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e il monte fumante%u2026 Mos%u00e8 avanz%u00f2 verso la nube oscura dove era Dio%u201d(Esodo 20,18-21). Ma il ritorno di Cristo non %u00e8 stato imminente, come credeva l%u2019apostolo Paolo; esso avverr%u00e0 alla fine dei tempi. Anche i Vangeli su questo problema non sono chiari. Si legge nel Vangelo di Marco (13,30-32): %u201cIn verit%u00e0 io vi dico: non passer%u00e0 questa generazione prima che tutto questo [la venuta del Figlio dell%u2019uomo] avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto per%u00f2 a quel giorno e a quell%u2019ora, nessuno lo sa, n%u00e9 gli angeli, n%u00e9 il Figlio, eccetto il Padre%u201d. Nel Nuovo Testamento ci sono dei testi, come ad esempio la prima lettera ai Tessalonicesi di Paolo, come abbiamo visto, dove il ritorno di Cristo era atteso come imminente, e altri testi, come gli Atti degli apostoli di Luca, in cui questo ritorno si pensava lontano. Al momento dell%u2019ascensione di Ges%u00f9 (anche questa %u00e8 una teofania: anche qui ci sono le nubi, come segno della presenza di Dio, come nella lettera di Paolo e nell%u2019Esodo) i discepoli gli chiedono: %u201cSignore, %u00e8 questo il tempo nel quale, ricostituirai il regno di Israele? Ma egli rispose: Non spetta a voi conoscere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dello Spirito Santo che scender%u00e0 su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria fino ai confini della terra%u201d (Atti degli apostoli 1,7-8).Luca scriveva negli anni 80-90, non si metteva a scrivere la storia della Chiesa, come sono gli Atti degli apostoli, se la venuta di Ges%u00f9 era imminente; inoltre, per portare il Vangelo fino ai confini della terra, ce ne vuole del tempo. Il seguito nel prossimo numero.Ermanno ArrigoniBIBBIA L%u2019APOSTOLO PAOLO E LE SUE LETTERE:La prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi (2) 8a parte %u2013 continua%u2026