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22luogo di inumazione. Ricordiamo che l%u2019uso di seppellire i morti in luoghi a questo destinati, lontani dai centri abitati, %u00e8 stato portato da Napoleone nel diciottesimo secolo; non si potevano fare funerali, perch%u00e9 si erano accorti che la massa favoriva il contagio. La cappella attuale %u00e8 dedicata alla Madonna, come ben si evince dalla scritta %u201cAve Maria%u201d. Non %u00e8 dato sapere a chi fosse intitolata prima del 1630. Mantiene ancora la struttura architettonica, mentre la costruzione in s%u00e9 risale all%u2019inizio del 900. Accoglie un crocefisso, che racconta anch%u2019esso un aneddoto: venne fatta costruire e apporre per riconoscenza dall%u2019avv. Gino Rota che, mentre si recava nel vicentino al matrimonio, cadde con l%u2019auto in un dirupo, rimanendo illeso grazie ad un albero che blocc%u00f2 la caduta. Dal legno del tronco dell%u2019albero venne ricavata questa croce. A questi personaggi e a queste storie piace pensare di aver dedicato la nostra passeggiata del primo settembre, impreziosita dal Santo Rosario che ne ha accompagnato la memoria. EsterLA SANTELLA DELLA ENACi sar%u00e0 successo ancora, durante le giornate afose della stagione estiva, di cercare un po%u2019 di refrigerio incamminandoci sui sentieri dei boschi vicini.Ebbene, uno di questi sentieri pi%u00f9 frequentati %u00e8 proprio quello che si distacca dal lato sinistro della strada che conduce alla frazione di Barlino, appena dopo il ponte sul Tornago. Ed %u00e8 l%u00ec, a pochi passi dall%u2019inizio del sentiero che si apre, sempre sulla sinistra, un anfratto dove si trova la santella della Ena, dedicata alla Madonna della Cornabusa.Secondo quanto ci viene tramandato, la santella fu fatta realizzare da un devoto proprio nel luogo in cui si salv%u00f2 invocando la Madonna. Era l%u2019anno 1933 quando Lorenzo Cornali, detto %u201cCik%u201d, transitando sulla strada sterrata che portava a Barlino, cadde nel burrone sottostante insieme con il cavallo che trainava il carro carico di legna. Dopo aver invocato la Madonna della Cornabusa, Lorenzo Cornali e il suo cavallo si salvarono miracolosamente.L%u2019attuale immagine, dipinta su lamiera, copre quella originaria che egli fece realizzare a fresco direttamente sulla roccia. Il dipinto rappresenta la Madonna della Cornabusa.Negli anni, il luogo %u00e8 stato oggetto di continue modifiche e abbellimenti. In origine si raggiungeva la santella risalendo il Tornago dal ponte di Barlino e in seguito fu realizzato l%u2019attuale accesso dalla stradina che porta alla %u201cVena%u201d.TESORI DI CASA Interno della santella del CrocifissoL%u2019immagine della Madonna della Cornabusa alla santella della Ena