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                                    9APPROFONDIMENTOpotrebbero farti mentre dormi; o sono psichicamente non violente ma non si lavano, pisciano nel letto e hanno altre orride abitudini, per non parlare di quelle che rubano oggetti o vestiti, ti diluiscono i detersivi con l%u2019acqua o si freganola tua spesa. In carcere urla, litigi, crisi sono all%u2019ordine del giorno. Il carcere %u00e8 un mondo dove la normalit%u00e0 sparisce; per questo %u00e8 cos%u00ec destabilizzante per chi ha sempre condotto una vita regolare: l%u2019urbanit%u00e0 non c%u2019%u00e8, la civilt%u00e0 neanche, l%u2019ignoranza e la convinzione che l%u2019unica cosa che conta %u00e8 la forza e i soldi radono al suolo qualsiasi comunicazione; %u00e8 un luogo dove tutti fumano come turchi e venderebbero la propria madre per una sigaretta, quando ormai fuori %u00e8 out da decenni; dove ottieni di pi%u00f9 se fai peggio, dove sei costretto a fare la doccia in ciabatte per non beccarti malattie in doccie che condividi con 30, 40, 50 persone; dove non vedi per anni una pianta ma solo cemento; dove mangi con piatti di plastica le stesse identiche cose di un vitto monotono, non potendo pi%u00f9 mangiare una serie di cibi e bevande che ricordi e vedi solo in TV. Il carcere %u00e8 alienante, dopo un po%u2019 che ci sei dentro cominci a perdere pezzi di te stessa, dopo aver perso il nome di battesimo all%u2019entrata, qui ci sono solo cognomi. Per prima se ne va la memoria, che risente del clima di insicurezza, precariet%u00e0, del rumore e dello stress continuo senza pause; poi cominci a perdere ogni interesse per il mondo esterno, a ci%u00f2 che accade in quel fuori che non ti appartiene pi%u00f9; se hai qualcuno all%u2019esterno ti struggi nella nostalgia e nella preoccupazione dei tuoi cari, ma pian piano l%u2019esterno si perde e ti sembra di esser nato e cresciuto qui dentro, all%u2019inferno, e che la vita al di fuori sia stata solo un sogno, un sogno perduto che non potrai pi%u00f9 coltivare, e tutto ci%u00f2 che eri, i tuoi interessi e le tue passioni, te stesso, non sia pi%u00f9 importante perch%u00e9 %u00e8 finito qui dentro, in questa cloaca da cui, forse, un giorno potrai uscire, ma che non uscir%u00e0 pi%u00f9 da dentro te stesso.E allora %u00e8 pi%u00f9 facile mettersi un sacchetto di plastica in testa, aprire il gas del fornelletto da campeggio della cella e dormire per sempre: ecco che cosa %u00e8 passato nella testa almenouna volta di chi %u00e8 stato scagliato nella gehenna. Vi %u00e8 da stupirsi che ogni giorno qualcuno cerchi di evadere con la morte al proprio assassinio? (Da Avvenire del 3/10/2024)Pubblichiamo la testimonianza di Lucia Letizia Finetti, detenuta in un carcere del Nord Italia. Ha iniziato a raccontarsi qualche anno fa, nell%u2019ambito di un laboratorio di scrittura.In questo periodo si parla tanto di carcere ma nessuno di quelli che ne discutono sa in realt%u00e0 il carcere che cos%u2019%u00e8: n%u00e9 i garanti dei detenuti, n%u00e9 i volontari n%u00e9 il personale o la penitenziaria che dentro le mura ci vivono. I garanti lavorano su dati e testimonianze, ma fra le mura di certo non hanno mai passato le notti, i natali, i ferragosti, e guardato negli angoli oscuri, perch%u00e9 in carcere come non si %u00e8 liberi di uscire non si %u00e8 liberi di entrare e andare dove si vuole, sono altri che ti ci portano e mostrano ci%u00f2 che si vuole mostrare; i volontari non vedono i reparti, le celle, le docce, stanno negli spazi ufficiali. Gli agenti penitenziari sono l%u2019altro lato della barricata, per loro i detenuti sono solo lavoro o, se stressati da anni di reparto, solo %u201cscarti umani%u201d che li inchiodano a un lavoro che non sopportano e che spesso hanno scelto solo per avere uno stipendio fisso e scappare dalla disoccupazione del nostro Meridione.Quando giungi in carcere dalla vita civile hai l%u2019impressione di trovarti all%u2019inferno e pi%u00f9 passano i giorni e pi%u00f9 quell%u2019impressione diventa realt%u00e0, non parlo di delinquenti abituali morti di fame che qui trovano vitto e alloggio che non hanno fuori, e non pagheranno, perch%u00e9 nullatenenti, il mantenimento perch%u00e9, quasi nessuno lo sa, ma per stare in carcere si paga: 120 euro al mese che ti vengono sottratti dallo stipendio, se lavori, o ti arrivano da pagare fuori. La giustizia nel nostro Paese %u00e8 una balena spiaggiata e morente e il carcere ne %u00e8 la dimostrazione, un sistema punitivo e inutile perch%u00e9 non possiamo pensare di rieducare le persone tenendole chiuse quasi 24 ore su 24 in celle fatiscenti e sovraffollate (io stessa per mesi sono stata in una cella con la muffa alle pareti e dove ci pioveva dentro).Gli psicofarmaci sono la cosa pi%u00f9 consumata in galera, molte li usano per passare la carcerazione incoscienti e dormendo, molte sono costrette ad usarli perch%u00e9 il carcere non %u00e8 solo privazione della libert%u00e0 (che paradossalmente %u00e8 la cosa che ti pesa di meno), ma %u00e8 trovarsi costrette a condividere giorno e notte la cella, spesso piccolissima, con 2 %u2013 3 %u2013 4 %u2013 5 altre persone con cui non hai niente in comune e a volte sono disturbate psichicamente al punto da non poterci dormire la notte, spesso dentro per aggressioni e omicidi, e non sai cosa LA TESTIMONIANZA - %u00abUna balena spiaggiata, ecco che cos%u2019%u00e8 il carcere%u00bb
                                
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